Si è svolta oggi a Brescia la quarta tappa lombarda del roadshow degli incontri territoriali di presentazione del nuovo Accordo tra Confindustria e Intesa Sanpaolo per la crescita delle imprese. Un accordo basato sul percorso congiunto “Competitività, Innovazione, Sostenibilità” che mette a disposizione oltre 40 miliardi di euro per le imprese lombarde, nell’ambito dei 150 miliardi di euro del plafond nazionale, per promuovere l’evoluzione del sistema produttivo su questi tre driver fondamentali per la crescita e in coerenza con il PNRR.
Ad aprire i lavori i saluti del Presidente di Confindustria Brescia, Franco Gussalli Beretta e del Direttore Regionale Lombardia Sud Intesa Sanpaolo, Marco Franco Nava. Il Direttore Commerciale Imprese Lombardia Sud di Intesa Sanpaolo, Stefano Capacci, ha poi illustrato i contenuti dell’Accordo nonché le prime iniziative congiunte. E’ seguita l’analisi dello scenario economico locale da parte di Giovanni Foresti della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo e di Davide Fedreghini del Centro Studi Confindustria Brescia, introducendo così le tematiche di maggiore interesse per il sistema produttivo locale approfondite nella tavola rotonda, moderata da Filippo Schittone, Direttore Generale Confindustria Brescia, a cui hanno preso parte: Franco Gussalli Beretta, Presidente di Confindustria Brescia, Giovanni Marinoni Martin, Vice Presidente Ori Martin Spa, Paolo Streparava, Chief Executive Officer Gruppo Streparava Spa nonché, per Intesa Sanpaolo, il Direttore Regionale Lombardia Sud Marco Franco Nava.
L’Accordo presentato oggi alle imprese bresciane – di durata triennale e firmato lo scorso ottobre da Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, e Carlo Messina, consigliere delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo - pone al centro iniziative a supporto delle aziende in ambito di digitalizzazione e innovazione, rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale, potenziamento delle filiere e sostenibilità.
“Il nostro Gruppo conferma e rafforza l’attenzione nei confronti del tessuto produttivo della provincia di Brescia mettendo in campo oltre 40 miliardi per le imprese lombarde, rinnovando l’azione congiunta con Confindustria - ha sottolineato Marco Franco Nava, Direttore Regionale Lombardia Sud di Intesa Sanpaolo -. Una crescita diffusa e sostenibile e una trasformazione strutturale sono passaggi fondamentali per dare vita ad un’economia più robusta. Le imprese bresciane, che hanno dato prova di resilienza durante la pandemia, oggi devono fronteggiare nuove incertezze; come Banca, siamo al loro fianco per sostenerle e per incentivare gli investimenti in transizione ambientale e digitale, valorizzando i rapporti di filiera. Gli elementi alla base di questo accordo rientrano nell’ambito del nostro impegno complessivo ad attivare, nell’arco del PNRR, erogazioni a medio-lungo termine per oltre 410 miliardi di euro, di cui 120 destinati alle PMI”.
“Con la sigla di questo accordo, Intesa Sanpaolo conferma ancora una volta di essere un istituto vicino e attento alle esigenze delle nostre imprese - commenta Franco Gussalli Beretta, Presidente di Confindustria Brescia -. Si tratta di un aspetto molto importante, a maggior ragione in un momento decisivo per il futuro dell’imprenditoria italiana: se da un lato i fondi del PNRR possono infatti garantire una spinta importante rispetto alle tematiche in questione – innovazione, transizione digitale e sostenibilità –, dall’altro le incognite legate a situazioni geopolitiche ed economiche sovranazionali, come il conflitto russo-ucraino e il futuro dell’automotive, rischiano di rallentare questi processi. Come Confindustria Brescia non possiamo quindi che essere al fianco dei nostri associati, con azioni concrete come questa. Sono convinto, in particolare, che i fondi messi a disposizione da Intesa Sanpaolo possano dare un’accelerazione importante sul versante della sostenibilità, che guardiamo con grande attenzione e che abbiamo recentemente monitorato con un apposito Osservatorio”.
L’intesa consolida e rinnova la collaborazione ultradecennale tra Intesa Sanpaolo e Confindustria che, grazie a un’interpretazione sinergica e condivisa del rapporto tra banca e impresa, si è rafforzata nel corso degli ultimi anni. A partire dal 2009 sono stati sottoscritti diversi accordi improntati a una visione di politica industriale di ampio respiro, finalizzati a rendere la finanza e il credito componenti strategiche al servizio della competitività del mondo imprenditoriale. Iniziative congiunte hanno consentito di supportare decine di migliaia di imprese con credito per oltre 200 miliardi di euro, affiancandole nelle fasi più critiche di uno scenario economico in continua evoluzione.
L’ECONOMIA BRESCIANA NELL’ATTUALE SCENARIO MACROECONOMICO
A cura della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo e del Centro Studi di Confindustria Brescia
L’industria manifatturiera bresciana, come certificato dal Centro Studi di Confindustria Brescia ha da tempo recuperato i livelli produttivi pre-Covid; la crescita è proseguita anche nel primo trimestre 2022, nonostante il contesto congiunturale particolarmente complesso.
Tuttavia, vi sono timori che la resilienza mostrata in questi mesi possa esaurirsi: dal terzo trimestre 2020 al primo trimestre 2022, i costi di acquisto di materie prime e semilavorati sono aumentati del 93%, a fronte di un’evoluzione molto più contenuta dei prezzi di vendita applicati ai clienti (+26%). Tutto ciò si riverbera in una pressione sui margini aziendali, compromessi anche dal “caro energia”. Secondo le più recenti proiezioni del Centro Studi di Confindustria Brescia, la bolletta energetica (energia elettrica più gas naturale) in capo alle imprese industriali bresciane si attesterebbe, nel 2022, a poco più di 3 miliardi di euro: importo sostanzialmente raddoppiato rispetto al 2021 e in crescita del 418% nei confronti dei livelli pre-pandemici (586 milioni nel 2019).
Alla luce di questa evoluzione, secondo la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo il conflitto rende ancora più urgenti i temi dell’ambiente e della tecnologia, che possono favorire l’abbattimento dei costi di approvvigionamento delle materie prime, l’efficientamento dei processi e la diversificazione dei mercati di sbocco. Su questo fronte, opportunità per le imprese italiane potrebbero aprirsi anche dalla spinta alla regionalizzazione delle catene globali del valore, messe sotto pressione dalle difficoltà logistiche incontrate con la pandemia, e poi amplificate dall’invasione russa.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) potrà offrire un valido supporto al raggiungimento di questi obiettivi, favorendo un intenso processo di riforme finalizzate al rilancio degli investimenti in digitale, green, infrastrutture, formazione e ricerca, con un’attenzione particolare a giovani, donne e precari. I prossimi anni saranno dunque decisivi per l’Italia, la Lombardia, ma anche per l’economia della provincia di Brescia, chiamate a cogliere queste sfide.