Prosegue il nostro racconto dedicato a come le imprese bresciane hanno fatto fronte alla difficile situazione dei mesi scorsi. Protagonista è oggi la Ciocca SpA di Quinzano d'Oglio. Risponde alle nostre domande il Presidente Filippo Ciocca.
1) Che cosa l’azienda produce in più – o di diverso – rispetto al periodo prima dell’emergenza Covid-19?
L’attività che abbiamo intrapreso è stata la riconversione di parte della nostra produzione tessile, che già avevamo in essere; in particolare, abbiamo riconvertito una linea comprando macchinari per il taglio e per confezionare dispositivi medici, in seguito alla pandemia. Ci siamo quindi concentrati inizialmente in due direzioni: da un lato, appunto, la creazione di camici appositi per ambito ospedaliero e paraospedaliero; dall’altro la creazione di mascherine certificate e tecniche.
2) In che modo è nata la volontà di effettuare la riconversione e come si è sviluppata concretamente?
Nel momento della chiusura abbiamo cercato di capire cosa potessimo fare per mantenere in attività una struttura ampia come la nostra, con 150 dipendenti. Abbiamo cercato di impiegare le nostre persone per altre attività, in attesa di tempi migliori, compiendo numerose ricerche per capire cosa potessimo fare e mantenere i livelli occupazionali.
3) Questa riconversione è di carattere strutturale o solamente transitoria?
L’acquisto di macchinari per il taglio rende strutturale la produzione dei camici, per cui abbiamo appunto fatto importanti investimenti. Sul versante delle mascherine abbiamo invece rallentato, ed essa andrà ad esaurirsi nel prossimo periodo.
4) Può quantificare gli eventuali benefici, derivanti dalla riconversione, in termini di occupazione rispetto a prima dell’emergenza?
Tra le 10 e le 15 persone complessivamente occupate. Come produzione saremmo stati chiusi. Come magazzino dell’e-commerce potevamo consegnare i prodotti giacenti in magazzino, ma era l’unica attività permessa.
5) Ha riscontrato collaborazione nel rapporto con i soggetti esterni, a vario titolo coinvolti nella riconversione (enti autorizzatori, sindacati, ecc.)?
Abbiamo fatto due certificati con il Centro Cotoniero di Busto Arsizio per la conformità degli articoli, e il giudizio sulla collaborazione è ottimo. Abbiamo seguito una strada professionale, selezionando prodotti e materie prime che ci consentissero la certificazione. Nel medio termine siamo convinti che sia la strada giusta. Inoltre, abbiamo aderito alla campagna “Sostieni Brescia”, in cui diversi personaggi dello spettacolo erano coinvolti; abbiamo devoluto tutto il guadagno del periodo della chiusura a questo ente, con appositi bonifici visibili anche sul nostro sito. Ogni 50 euro di spesa, inoltre, regaliamo due mascherine a chi compra e daremo i nostri camici anche alla Casa di riposo di Quinzano.