Si è tenuta nel pomeriggio di venerdì 27 ottobre – al Museo Diocesano di Brescia – l’inaugurazione della mostra “Dalla fabbrica all’Arte”, promossa dai Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia e curata dal critico Davide Dotti.
La mostra – realizzata con il patrocinio del Comune di Brescia e il sostegno di Banca Valsabbina – sarà visitabile tutti i giorni tranne il mercoledì (chiuso), festivi compresi, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18, dal 28 ottobre al 19 novembre, compresa nel biglietto d’ingresso al Museo Diocesano.
Nel dettaglio, 45 imprese associate alla territoriale di via Cefalonia e attive in diversi settori merceologici hanno messo a disposizione liberamente di 13 artisti contemporanei bresciani – selezionati dal curatore – i prodotti industriali da loro realizzati, trasformati nelle seguenti opere d’arte:
• Michele Battagliola, STRA-ordinario, tessuto di scarto, candeggina, cassettone a led rivestito da pellicola blu traslucente
• Stefano Bombardieri, Natura meccanica, stampa 3D, elemento meccanico, bronzo, ferro
• Stefano Bombardieri, La forma e il contenuto, gomma vulcanizzata, ferro
• Stefano Bombardieri, Il peso del tempo sospeso / sezioni, vetro temperato, stratificato e stampato, ferro
• Monica Carrera, Rimembrare, tela di lino-cotone, juta, rete in poliestere, telai in legno
• Emma Castellani, Restauri, grafite e matita colorata
• Francesca Damiano, Blooming / bittico, frottage – stampa su carta fine art
• Francesca Damiano, Rubber tree, frottage – stampa su carta fine art
• Maurizio Donzelli, Mirror #1923, mixed media in box di legno
• Maurizio Donzelli, Mirror #2023, mixed media, plexiglass, legno
• Alice Faloretti, Finestra sul lago di notte, olio su tela
• Edoardo Ferrari, Conseguenti tensioni superficiali, lastra in ottone crudo, bulloni e dadi in acciaio inox
• Edoardo Ferrari, 700 volte 7, acciaio inox, sfrido industriale della produzione di posate composte e assemblate con saldatura MIG
• Manuel Gardina, The Entangled Bloom (The Bell), mixed media, inchiostri ceramic vetrificati su vetro temperato
• Quirino Gnutti, Una galassia di alluminio #N00, velluto blu, trucioli di alluminio, resina e smalto all’acqua
• Demis Martinelli, La leggerezza della terra: riutilizzando il futuro, ferro, filo di acciaio, filo di ottone, bronzo
• Demis Martinelli, Riutilizzando il futuro, ferro, lega di bronzo
• Felice Martinelli, Torso Eroico, ferro e acciaio inox
• Paola Pezzi, Azzurroacqua, tessuto metallizzato
Il 15 novembre si terrà la vendita all’asta delle opere; il ricavato sarà destinato al restauro dell’“Incoronazione della Vergine con i santi Michele Arcangelo, Giuseppe, Francesco e Nicola”, conservata nella chiesa dei Santi Nazaro e Celso in corso Matteotti, capolavoro eseguito intorno al 1534 dal pittore bresciano Alessandro Bonvicino detto Moretto.
“Quando abbiamo pensato a questo progetto, come Giovani Imprenditori, volevamo mettere al centro la bellezza del manufatto industriale, inteso come perfetta sintesi del saper fare bresciano e dell’attaccamento delle nostre aziende al territorio – spiega Anna Tripoli, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia –. Grazie alle opere d’arte abbiamo poi raccontato la fabbrica da una diversa prospettiva rispetto a quella a cui siamo abituati, mettendo la creatività al centro esattamente come avviene all’inizio del processo industriale.”
“Per gli artisti è stata l'opportunità di scoprire nuovi materiali, sperimentare inedite soluzioni estetiche e mettersi in gioco tramite un innovativo e stimolante approccio creativo che è partito dalla visita alle fabbriche – per la conoscenza e la selezione dei materiali – e si è concluso nei rispettivi atelier – spiega il curatore Davide Dotti –. Per gli imprenditori, invece, è stata l'occasione per entrare in contatto diretto con il caleidoscopico mondo dell'arte contemporanea, e vedere l'eccellenza dei prodotti realizzati nelle industrie diventare materia viva dell'atto creativo, in una sorta di moderno “ready made. Non è tutto: le opere, che verranno vendute all’asta, serviranno a restaurare l’“Incoronazione della Vergine con i santi Michele Arcangelo, Giuseppe, Francesco e Nicola” del Moretto. L'artista, intorno al 1534 eseguì ad olio su tavola l’opera per l'altare che la nobile famiglia Soncini aveva fatto erigere nella chiesa dei Santi Nazaro e Celso in corso Matteotti. Questo dipinto, che oggi è collocato nella seconda cappella a sinistra dell’edificio, un tempo si trovava in stretto dialogo con l'opera di Tiziano, che il maestro bresciano cita puntualmente nelle figure di Cristo e della Vergine, direttamente ispirate a quelle presenti nel Polittico Averoldi.”
Per tutte le ulteriori informazioni sulla mostra e sulle modalità di partecipazione all’asta è possibile scrivere a restauriamoilmoretto@gmail.com .