È stata costituita venerdì 29 gennaio a Breno la fondazione “Prossima Generazione Valle Camonica ETS”, neonata realtà aperta al mondo dell’impresa e alla partecipazione pubblico-privato, che ha l’obiettivo di disegnare il futuro dello sviluppo economico camuno, con idee e progetti per sostenerne la ripresa.
Tra i soci fondatori figurano Confindustria Brescia, consorzio Comuni Bim e la Comunità montana di Valle Camonica, mentre nel prossimo periodo saranno coinvolti anche ulteriori enti e aziende: lo statuto, già approvato, prevede la presenza di un consiglio di amministrazione composto da cinque membri.
Il consorzio Bim e la Comunità montana, con il supporto di Regione Lombardia, stanno pianificando investimenti strategici rivolti al rilancio della produttività. L’azione della fondazione “Prossima Generazione Valle Camonica ETS” si inserirà all’interno di tale contesto, sviluppando nuovi percorsi economici innovativi e puntando a una strategia green che rilanci l’occupazione.
In particolare, gli obiettivi della fondazione sono la rigenerazione delle numerose aree dismesse presenti nell’area della Vallecamonica–Sebino (erano 656.062 metri quadri nel 2015, a cui si sono aggiunte nuove aree sino al 2020, tra cui 25.397 metri a Ceto), attirando investimenti pubblici e privati, stimolando l’innovazione e la nascita di startup e puntando sulla green economy.
Il progetto si inserisce all’interno di un panorama lavorativo difficile: il trend occupazionale è negativo in quasi tutti i comuni della Valle (-1.530,5% dal 2008 al 2016), con la sola eccezione di Sellero (+110%) e Cividate Camuno (+111%), realtà dove la programmazione pubblica comprensoriale ha creato condizioni strutturali di crescita.
Nel dettaglio, tra 2008 e 2016 la Valle Camonica ha registrato un calo nella grande industria (tessile, metalli) e delle costruzioni, nonostante un tessuto imprenditoriale che si mantiene attivo, come dimostra l’aumento di 174 imprese, soprattutto nei servizi.
“L’area della Valle Camonica rappresenta da sempre un importante bacino per il tessuto economico bresciano – commenta Giuseppe Pasini, Presidente di Confindustria Brescia –: diventa perciò fondamentale rilanciarla sfruttando tutte le sue potenzialità, riqualificando le numerose aree dismesse e investendo su quelle che saranno le principali linee guida dell’economia nel prossimo decennio, in particolare l’attenzione all’ambito green, ma anche spingendosi alla realizzazione di esperienze aziendali sostenibili, in grado di incorporare obiettivi di impatto sociale e ambientale positivo nella propria strategia di business, di pari passo con obiettivi di tipo economico-finanziari”.
Per il presidente di Comunità montana e Bim Alessandro Bonomelli “in questo progetto, nella nuova fondazione, abbiamo davvero coinvolto le migliori energie del settore privato e di quello pubblico non solo della Vallecamonica, ma dell’intera provincia e anche oltre. La nostra sfida è più che ambiziosa, questa volta proviamo davvero a buttare il cuore oltre l’ostacolo come mai prima d’ora, chiedendo anche alla Regione di essere al nostro fianco e di scommettere con noi per la buona riuscita dell’iniziativa, a beneficio dell’intera valle”.
A rinforzare il messaggio per il territorio camuno-sebino è Ida Bottanelli, vicepresidente Bim e responsabile del progetto: “La Vallecamonica è per tradizione vocata al lavoro, in particolare nei settori edile, manifatturiero e dei servizi alla persona. Oggi il nostro compito è stimolare la piccola e media impresa a fare quel salto di qualità verso l’innovazione tecnologica e la sostenibilità che, molto probabilmente, da sola faticherebbe a compiere. A questo mira la fondazione, a trasformare il nostro territorio da fucina di manodopera a culla per le imprese green e ad alta tecnologia e specializzazione. Le aree dismesse sono una delle nostre opportunità, insieme alle risorse energetiche green, come le grandi e piccole derivazioni idroelettriche di cui la valle è ricca, e la nuova opportunità dell’dell’idrogeno”.